La riflessologia moderna.

La scoperta ‘manuale’ di Fitzgerald e l’intuizione ‘plantare’ di Ingham.


 
 

LA TERAPIA ZONALE

William H. Fitzgerald (1872-1942), medico otolaringoiatra, scoprì la riflessologia in modo curioso: i suoi pazienti che si premevano alcuni punti della mano durante gli interventi alla gola e al naso non provavano dolore. I suoi studi a riguardo diedero vita alla “Zone Therapy” e al suo libro pubblicato nel 1917; “Terapia zonale, come alleviare il dolore a casa propria”. Fitzgerald aveva compreso che applicando una leggera digito-pressione alle zone della mano era possibile intervenire sull’organo dolente corrispondente, creando un conseguente effetto analgesico e anestetico.


L’ARRIVO DELLA TECNICA PLANTARE

Negli anni 30 la terapista Eunice D. Ingham, grande estimatrice ed esecutrice della teoria zonale di Fitzgerald, intuì che la pratica poteva estendersi anche ai piedi; parti ancora più ricettive delle mani. Fu proprio lei a creare la mappa zonale del piede, stabilendo che esso si presenta come immagine speculare degli organi del corpo.

 
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La riflessologia nella pratica.

Il trattamento avviene attraverso un processo di stimolazione delle ‘catene lineari’ che collegano tutto il corpo.


 
 

1. Riflesso primario

La stimolazione di un punto preciso provoca sempre i medesimi riflessi nervosi primari che però avvengono lontano dal punto stimolato, perché fisiologicamente concatenati.


2. Riflesso secondario

Questa azione stimolante provoca anche un riflesso nervoso secondario, che può essere localizzato in un organo interno, nel sistema nervoso o nella psiche (uno stato d’animo).


3. Fisicamente soggettivo

Ogni qual volta si stimolerà il medesimo punto, si andranno a provocare i medesimi riflessi fisici ma sensazioni soggettive e non necessariamente uguali in ogni trattamento.


4. Sensazione complessiva

La stimolazione potrebbe provocare una catena di riflessi in più zone, fisiche o spirituali: psiche, sistema nervoso, viscere o cute (ovvero: tatto, vista, udito, gusto, olfatto.


 
 

I benefici del trattamento.

Il risultato olistico che la riflessologia plantare può apportare al vostro benessere fisico, mentale e spirituale.


 
  • Rilassamento.

    Per diminuire lo stress fisico e mentale.

  • Depurazione.

    Per aumentare il benessere corporeo.

  • Circolazione.

    Per migliore quella linfatica e sanguigna.

  • Sollievo.

    Per alleviare il più possibile dolori e fastidi.

  • Energia.

    Per riequilibrare e riattivare la propria forza.

  • Serenità.

    Per sentirsi più armoniosi e leggeri.